BASENJI

Il cane delle tribù africane

Standard

Codice FCI 043, Gruppo 5 Cani tipo spitz e tipo primitivo , Sezione 6A

Vita Media

12-16 anni

Peso

Femmina 9,5 kg

Maschio 11 kg

Altezza

Femmina 40 cm al garrese

Maschio 43 cm al garrese

Colori

Nero, bianco-nero, bianco-fulvo, bianco-fulvo-nero, tigrato

Pelo

Corto, liscio, fitto, morbido

Cenni storici

Il Basenji è un cane davvero antichissimo tant’è che lo si trova raffigurato in svariati graffiti tombali egizi risalenti a più di 3500 anni prima di Cristo.

Ritenuto animale “sacro”, gli Egizi lo consideravano indispensabile guida per i defunti nel loro viaggio nell’aldilà.

 

Si narra che alcuni esemplari furono portati in dono ai Faraoni dall’Africa centrale ed è proprio nell’odierna Repubblica Democratica del Congo, infatti, che pare affondino le sue radici.

 Presumibilmente il cane prediletto della locale tribù dei Pigmei, il suo nome in lingua bantù significa appunto “indigeno“.

 

Leggenda vuole che fosse addirittura utilizzato per i combattimenti con i leoni…cosa piuttosto inverosimile!

Era invece certamente un’efficace guida nelle foreste ed un eccellente cacciatore grazie alla sua velocità ed alla capacità innata di far convergere le prede verso il cacciatore.

Inoltre, grazie al suo infallibile fiuto ed all’eccezionale vista, risultava essere di grande aiuto alle tribù essendo in grado di segnalare la pericolosa presenza di animali feroci.

Le popolazioni locali lo ritenevano inoltre capace di allontanare gli spiriti maligni tant’è che gli veniva affidata di buon grado la custodia delle loro dimore.

 

Del Basenji si perdono poi le tracce fino alla metà del 1800, quando gli Inglesi, durante la colonizzazione in Africa, lo riscoprirono e ne portarono alcuni esemplari in patria.

Purtroppo, però, furono colpiti dal cimurro e non riuscirono quindi a procedere alla riproduzione della razza.

 

Solo successivamente, agli inizi del 1900, l’allevatrice britannica Veronica Tudor Williams, riuscì nell’intento di portare il Basenji nel Vecchio Continente.

Arrivò poi negli Stati Uniti nel 1941, dove questa affascinante razza trovò da subito appassionati estimatori.

 

 Pur restando un cane piuttosto raro al di fuori dell’Africa, rimane uno dei più puri ad oggi esistenti.

 

Caratteristiche fisiche e comportamento

Il Basenji è un cane primitivo di taglia medio-piccola.

 

E’ leggero con ossatura fine ed un aspetto altero; i suoi arti sono lunghi e con una muscolatura molto equilibrata.

La testa è piatta e si assottiglia procedendo verso il tartufo che, preferibilmente, deve essere nero.

Sulla fronte porta sottili ma evidenti rughe, caratteristica peculiare di questa razza.

Gli occhi sono scuri, posizionati obliquamente e a forma di mandorla.

Le orecchie, avanzate sulla testa, sono piccole, appuntite e portate erette.

Il collo allungato, forte e ben inserito nelle spalle contribuisce all’eleganza del portamento.

Particolare è la coda, attaccata piuttosto alta e portata arricciata a spirale semplice o doppia sul dorso.

Ha piedi piccoli con cuscinetti molto alti. 

 

Il mantello del Basenji, essendo corto e molto fine, non necessita di particolari cure.

Una delle sue peculiarità è quella di occuparsi della propria pulizia in modo molto meticoloso, al pari di un gatto. 

 

Il Basenji è un cane dalla forte personalità.

Necessità di un’educazione ferma e di un proprietario non troppo permissivo perché si corre il rischio che la sua temerarietà lo porti ad avere il sopravvento.

E’ testardo e molto possessivo ma allo stesso tempo affettuoso e si presta volentieri ai giochi con i bambini.

 

Ama moltissimo la compagnia e se lasciato solo troppo a lungo può diventare veramente distruttivo.

Il suo bisogno di avere tutto sotto controllo lo porta a prediligere posizioni sopraelevate dalle quali riesce a controllare ciò che lo circonda.

E’ un cane molto intelligente che necessita di stimoli continui per soddisfare la sua innata curiosità.

 

 Bisogna però prestare attenzione alla sua irrinunciabile indipendenza che può portarlo a repentine fughe verso la libertà!

 

Non sopporta l’acqua e dunque la pioggia, ma adora giocare all’aperto anche con altri cani e, come ogni razza di tipo primitivo, ha un’atavica necessità di sfogo e movimento.  

 

Incredibilmente questo è un cane che non abbaia.

Emette invece un particolare “suono” che ricorda lo jodel tirolese.

 

 “Cane che non abbaia” è uno dei modi in cui viene chiamato, oltre che cane degli Egizi, cane della boscaglia africana, cane del Congo, avuvi, catto, ango angaris.