Chi trova un Golden trova un tesoro
Standard
Codice FCI 111, Gruppo 8 Cani da riporto, cani da cerca, cani da acqua, Sezione 1A
Vita Media
10-12 anni
Peso
Femmina / Non previsto dallo standard
Maschio / Non previsto dallo standard
Altezza
Femmina 51-56 cm al garrese
Maschio 56-61 cm al garrese
Colori
Dorato o crema in tutte le sfumature
Pelo
Piatto o ondulato con frange. Sottopelo fitto ed impermeabile
Cenni storici
La storia del Golden Retriever, avvolta nel mistero per decenni, ebbe una clamorosa svolta chiarificatrice a metà degli anni 50 del secolo scorso.
Risale proprio a quel periodo, infatti, il ritrovamento dei libri d’allevamento di Lord Tweedmouth, oggi custoditi al Kennel Club di Londra.
La meticolosità con la quale il Lord inglese ha annotato tutti gli incroci e le nascite -a partire dal 1868– ha consentito una fedele ed attendibile ricostruzione della razza.
Oltre, ovviamente, a dissipare ogni dubbio riguardo improbabili leggende circolate sino ad allora, quella della parentela con mitologici setter impiegati in circhi russi su tutte.
Fu chiaro, a quel punto, che Lord Tweedmouth decise di creare una razza ex novo.
Allo scopo partì con l’incrociare un Wavy Coated retriever giallo -antenato dell’odierno Flat Coated– con una Tweed Water Spaniel marrone (razza ormai estinta).
Nous e Belle, questi i nomi dei due capostipiti, diedero alla luce quattro cuccioli gialli che già presentavano caratteristiche davvero apprezzabili, pur non essendo ancora i Golden Retriever che conosciamo oggi.
Nel programma selettivo vennero allora inseriti Setter Irlandesi e Bloodhound ed in pochissime generazioni il nuovo tipo appariva fissato.
Era nato il “riportatore d’oro”!
Secondo un’affascinante teoria, infatti, il nome dato originariamente al Golden Retriever non voleva significare “cane dal mantello d’oro”, bensì “cane che riporta l’oro”, con chiaro riferimento metaforico alle prede recuperate.
I Retriever di Lord Tweedmouth piacquero fin da subito a quei cacciatori che necessitavano di un cane capace di recuperare le prede anche in luoghi difficilmente accessibili, acqua compresa.
Nel 1913 la razza, allora denominata “Golden or Yellow Retriever”, ottenne un proprio Libro Origini nel Kennel Club Inglese.
Successivamente -nel 1920– nacque il primo Club che si occupò della redazione dello standard ufficiale.
Contemporaneamente venne modificato anche il nome, arrivando all’attribuzione di quello attuale.
Dovettero però passare altri quarant’anni e due guerre mondiali che danneggiarono non poco la razza, per giungere -nel 1960– al riconoscimento ufficiale.
Grazie alla sua innegabile bellezza ed al meraviglioso carattere che lo contraddistingue, Il Golden Retriever -a partire dal 1980- ha vissuto una vera e propria rinascita.
Con i pro ed i contro del caso, a sua insaputa, è tutt’ora un cane di gran moda, pur senza raggiungere i numeri del ben più diffuso Labrador.
A tal proposito è doveroso ricordare che l’unico punto in comune fra queste due razze è il fatto di appartenere entrambe alla categoria dei retriever.
Con buona pace di chi si ostina a considerare i nostri Golden la versione a pelo lungo dei Labrador!
In virtù delle sue molteplici doti ed attitudini, il Golden Retriever è un cane enormemente apprezzato in Protezione Civile, benché sia stato concepito esclusivamente come cane da riporto.
I sui impieghi spaziano dal soccorso in seguito a calamità naturali come valanghe e terremoti fino alla pet therapy, passando dal prezioso ruolo di cane guida per non vedenti.
Il Golden Retriever, oltre che in patria, ha riscosso ampi consensi anche oltreoceano.
Il successo ottenuto nel nuovo continente è testimoniato da una sua versione Americana, suddivisa in Golden Statunitense e Golden Canadese.
Le loro differenze morfologiche non sono comunque tali da rendere riconoscibili gli esemplari appartenenti all’una o all’altra variante se non ad occhi veramente più che esperti ed allenati.
Ad oggi, ad ogni buon conto, vengono registrati come appartenenti alla medesima ed unica razza.
Caratteristiche fisiche e comportamento
Il Golden Retriever è un cane di taglia medio-grande, ottimamente costruito, simmetrico, ben rapportato, potente ed armonioso.
Non deve essere esile ma neppure eccessivamente pesante e -nonostante la solida ossatura e la possente struttura muscolare– deve dimostrarsi sciolto ed agile nei movimenti.
La testa è cesellata e proporzionata, con un buon inserimento nel collo asciutto e vigoroso.
Il cranio è largo ma non grossolano ed il muso, ampio e potente, porta uno stop deciso con tartufo preferibilmente nero.
Le mascelle sono forti e presentano una perfetta e completa chiusura a forbice.
Gli occhi, miti e fiduciosi, sono ben distanziati fra loro e devono essere scuri così come le rime palpebrali.
Le orecchie sono di media grandezza ed inserite approssimativamente all’altezza degli occhi.
Il Golden Retriever è dotato di un corpo prestante ma splendidamente bilanciato, con torace profondo e linea dorsale orizzontale. parallela al terreno.
Gli arti, mai eccessivamente lunghi, sono in perfetto appiombo.
L’ossatura forte e la muscolatura ben sviluppata gli devono comunque consentire la tipica falcata lunga e disinvolta.
I piedi, compatti e con falangi decisamente arcuate, sono rotondi.
La coda, provvista di splendide frange, è inserita e portata all’altezza del dorso, senza però mai arricciarsi all’estremità.
Il manto è la peculiarità che rende davvero unica questa razza.
Piatto oppure ondulato e sempre corredato da fluenti frange, conferisce al Golden Retriever un’eleganza straordinaria oltre ad una perfetta protezione grazie al fitto sottopelo che lo rende altamente idrorepellente.
Lo standard ammette tutte le sfumature del dorato o del crema, mai il rosso e neppure il mogano.
Il Golden Retriever ha un carattere davvero meraviglioso: mite, affabile, incredibilmente intelligente e sempre molto obbediente.
Educarlo sarà cosa semplice, purché dolcezza e rafforzo positivo siano alla base delle sessioni di addestramento.
Con un Golden le punizioni e le imposizioni difficilmente condurranno ai risultati sperati; risolutezza e capacità comunicativa saranno invece la giusta strada da intraprendere.
Per i bambini saprà essere un compagno di giochi spassoso, purchè ci si rapporti a lui con il giusto approccio ed il dovuto rispetto.
Il Golden, sebbene erroneamente si tenda a dimenticarlo, ha un limite di sopportazione che è prudente non eccedere.
Anche nei rapporti con i suoi simili, con i quali difficilmente creerà problemi, è bene non scordarsi che è pur sempre un cane, sebbene dal carattere splendido.
Necessita di sentirsi parte integrante della famiglia e sarà dunque doveroso dedicargli una buona dose di tempo ed attenzioni.
E’ estremamente sensibile e quando viene ripreso si mostra offeso ed infelice.
Guarderà il padrone con quegli occhi languidi ai quali sarà difficile resistere…un po’ di cinismo e la giusta fermezza saranno armi indispensabili per non farsi prevaricare.
Ha bisogno inoltre di rendersi utile partecipando alla vita famigliare in ogni modo possibile; la compagnia umana per un Golden è davvero irrinunciabile!
Presenta un’innata predisposizione al lavoro che lo rende sempre disponibile e pronto nell’eseguire i compiti che gli vengono affidati.
Impegnarlo in un’attività sportiva lo appagherà e lo renderà oltremodo felice, evitando oltretutto situazioni di disagio dovute ad una non corretta interpretazione dei suoi effettivi bisogni.
Le sue qualità dinamiche lo rendono rapido nella corsa e pronto nei movimenti, persino sui terreni meno praticabili.
Passeggiate e sgambate all’aria aperta sono da considerarsi il minimo sindacale per un cane dalle sue attitudini, inutile dire che l’acqua è il suo elemento naturale.
Sconcerta e fa male pensare ai tanti esemplari ai quali i bagni vengono negati!
L’appetito davvero proverbiale che lo contraddistingue lo espone sovente al rischio obesità, per scongiurare la quale non si potrà fare a meno di seguire una dieta bilanciata abbinata al moto ad alle attività quotidiane.
Purtroppo il Golden Retriever, non di rado, è affetto da malattie genetiche e recidive ben più gravi.
La displasia all’anca ed al gomito hanno raggiunto percentuali allarmanti, così come varie patologie inerenti la vista come la cataratta ereditaria.
Solo un allevamento responsabile potrà ridurre al minimo i fattori di rischio, adottando le opportune precauzioni al fine di evitare pandemici contagi “generazionali”.
Nel mondo cinofilo si tramanda un vecchio adagio: “Le mode hanno fatto più danni delle guerre”.
Ed è proprio tristemente vero.
Questa particolare razza necessita di un’alimentazione appositamente studiata per garantire il corretto apporto di nutrienti in ogni in ogni fase dello sviluppo.
www.adragna.it