THAI

Il Siamese old style

Luogo di origine

Thailandia

Data di nascita

XVII secolo

Ascendenza

Gatti dei templi, gatti domestici

Ibridazioni

Nessuna

Peso

3-5 kg

Temperamento

Curioso, socievole, espansivo, vivace, comunicativo, molto affettuoso

Pelo

Corto, lucido, setoso,

Colori

Blue point, chocolate point, liliac point, seal point, cream point, red point. Tutte le varietà tortie, tabby e tabby point

Cenni storici

La storia del Thai va di pari passo con quella del Siamese e non potrebbe essere altrimenti, considerato che il Thai altro non è che il suo antesignano, il primo gatto a portare il nome di Siamese.

In effetti, ancora oggi, il Thai è noto anche come Traditional Siamese o Siamese Old Style.

Spesso è chiamato anche “Apple head”  per la caratteristica testa a forma di mela.

 

Tutto ebbe inizio nel 1870, quando Chulalongkorn -re del Siam, l’odierna Thailandia– regalò personalmente al console britannico una coppia dei suoi amatissimi Siamesi.

Gli splendidi felini approdarono così nel Regno Unito e, nel 1871, furono presentati ad un’importante esposizione londinese dove destarono scalpore e meraviglia.

 

Dopo i due conflitti mondiali, durante i quali rischiò l’estinzione, si verificò un‘ampia diffusione della razza e negli anni 50 il Siamese era uno dei gatti più amati ed ambiti.

La moda dell’epoca però, ammaliata ed affascinata da tutto ciò che era esotico, prediligeva quegli esemplari che presentavano caratteristiche orientaleggianti maggiormente accentuate ed estremizzate.

Gli allevatori intrapresero quindi un programma selettivo della razza, mirato proprio all’enfatizzazione di quelle peculiarità asiatiche tanto care alle tendenze del momento.

Ne scaturirono due linee ben distinte: da un lato il Siamese moderno, snello ed affilato quasi all’esasperazione, e dall’altro il più “moderato” Siamese tradizionale, quello che oggi conosciamo come Thai.

 

Il “nuovo” stilizzato Siamese riscosse consensi talmente ampi che il precedente standard fu rivisto proprio in sua funzione ed adeguato ai mutati parametri della razza.

Il successo fu tale che i neo-nati esemplari si aggiudicarono sia lo standard ufficiale che il  nome della razza, divenendo di diritto gli unici e soli Siamesi.

 

Il “vecchio” Siamese cadde quindi dimenticato finché, sul finire del 1980, Anneliese Hackmann -presidente della WCF (World Cat Federation)-, durante un viaggio in Russia si imbatté in nutrito gruppo di “ex-Siamesi

Ormai disconosciuti da tutte le federazioni feline internazionali, la Hackmann volle ridare lustro e dignità di razza a questi esemplari, portatori degli originari tratti morfologici dell’antico gatto del Siam.

 

Partì quindi un nuovo programma selettivo che dalla Russia si estese all’Europa.

Questo processo portò al riconoscimento del gatto oggi noto con il nome di Thai, in onore della patria d’origine.

 

La prima ufficializzazione della razza arrivò nel 1990 e fu proprio quella della WCF (World Cat Federation), seguita nel 2010 dalla TICA (The International Cat Association) e nel 2017 dalla FiFé (Féderation Internationale Féline).

La CFA (Cat Fanciers Association) tutt’ora non riconosce invece il Thai come razza indipendente.

 

Caratteristiche fisiche e comportamento

Il Thai è il prezioso “custode” di quella che era l’autentica morfologia del Siamese originario.

 

E’ un gatto di taglia media, robusto e muscoloso, mai tarchiato e sempre alquanto elegante.

La testa, moderatamente cuneiforme, ha contorni morbidi ed arrotondati e presenta un profilo lievemente convesso con delicato stop in prossimità degli occhi.

Le orecchie, di medie dimensioni e ben distanziate, partono ampie alla base e terminano con punte arrotondate

Gli occhi, grandi ed ovoidali, ricordano più la forma di un limone che quella della “classica mandorla”; sono scintillanti e di un blu che più blu non si può!

Il corpo è tonico e compatto ma armonioso ed aggraziato, le zampe mediamente lunghe e piuttosto muscolose.

La coda misura solitamente quanto la schiena ed è sottile ed affusolata.

 

Il pelo del Thai è senz’altro la peculiarità che più lo contraddistingue, il suo inconfondibile “biglietto da visita”.

E’ lucido, morbido, setoso e ben aderente al corpo.

Il colore delle estremità deve presentarsi intenso e ben definito, in netto contrasto con il resto del mantello, che dev’essere invece il più chiaro possibile.

Tuttavia, alla nascita, i cuccioli Thai sono completamente bianchi e solo dopo alcuni giorni inizierà a comparire la tipica colorazione point che diverrà definitiva solo dopo qualche mese.

Lo standard considera eventuali macchie bianche un difetto non tollerabile.

La cura del manto non richiede particolari attenzioni e solo nel periodo di muta andrà spazzolato quotidianamente.

 

La selezione del Thai non mira soltanto al recupero delle caratteriste dell’antico Siamese, ma si propone anche di debellarne i difetti più ricorrenti: lo strabismo convergente e la brachiuria (coda mozza o uncinata).

La razza Thai può comunque vantare una salute di ferro ed una longevità considerevole.

 

Il Thai è un gatto tenero ed affettuoso, ma con un carattere deciso ed una spiccatissima personalità.

E’ socievole, espansivo e parecchio comunicativo: è praticamente impossibile che passi inosservato, in virtù soprattutto dei bizzarri e ricorrenti vocalizzi che gli hanno valso la nomea di “gatto parlante”.

 

E’ il perfetto gatto d’appartamento, adora gli agi della vita domestica e, temendo notoriamente il freddo, ama accoccolarsi vicino a qualsivoglia fonte di calore.

Si mostra amorevole e gentile con tutti i componenti della famigliabambini ed altri animali domestici inclusi– ma, usualmente, si lega maggiormente ad un membro in particolare.

Con il suo “prescelto” può mostrarsi piacevolmente possessivo ed invadente; si acciambellerà spesso fra le sue braccia e, non di rado, si appollaierà sulla sua spalla.

 

Il Thai si lascia di buon grado mettere al guinzaglio e saprà dimostrarsi anche un ottimo compagno di viaggio.

Vivere con un Thai non concede spazio alla noia; sono gatti dinamici, estremamente divertenti ed instancabili nei giochi “da riporto”.

 

Intelligenti, sensibili e bellissimi…forse un tantino troppo loquaci, ma talmente spassosi che glielo si concede volentieri!

 

Questa particolare razza necessita di un’alimentazione appositamente studiata per garantire il corretto apporto di nutrienti in ogni fase dello sviluppo.

 

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