IL GATTO VOLPE

Dalla Corsica una sorprendente scoperta

Le sorprese, come spesso accade, arrivano dalle isole…

Se ne era accorto Darwin, raggiungendo, a bordo del Beagle, le Isole Galapagos.

Stesso discorso per Australia, Nuova Zelanda oppure Madagascar.

 

Quando una specie si trova forzatamente a vivere in un habitat separato dal “resto del mondo”, l’evoluzione intraprende strade inaspettate…

E’ quanto è accaduto al nostro gatto volpe, scoperto -se così si può dire- in Corsica dagli uomini dell’Ente Nazionale per la Caccia e Natura Selvaggia francese (ONCFS).

 

Dalla leggenda alla realtà

La tradizione orale, tramandata di generazione in generazione dai pastori Corsi, narra di questo misterioso animale con toni oscuri ed affascinanti, come si conviene ad ogni leggenda che si rispetti.

 

Sarebbe un essere mitologico, a metà strada fra la volpe ed il gatto, in grado di attaccarsi nottetempo alle mammelle degli armenti…

A riprova di ciò, l’indomani, sul ventre dei poveri animali caduti vittime di questa creatura affamata di latte, ci sarebbero i segni impressi dai suoi poderosi artigli.

 

Che un’eventualità del genere vada ricondotta nell’ambito delle credenze popolari è chiaro a tutti, vero?

E invece no…

Incredibilmente alcune testate giornalistiche nazionali, Corriere della Sera e Rai News, danno per vere queste teorie, arrivando a parlare addirittura di “ibrido fra le due specie“, un qualcosa a metà fra un gatto ed una volpe, appunto!

Il che farebbe anche ridere, non fosse che ad affermare tali idiozie non sia un bambino delle scuole primarie.

Fortunatamente, però, la scienza procede per altre vie (che sembrano ignote a certo giornalismo…).

 

E’ infatti partendo proprio da tali “voci” che ha preso il via la ricerca, seria e documentata, volta a portare un po’ di luce attorno al buio nel quale tale misteriosa creatura si cela.

 

DNA, se non ci fosse bisognerebbe inventarlo (ma per fortuna, invece, c’è)

Dopo aver catturato questo grosso felino -gli esemplari maschi misurano anche una novantina di centimetri– si è proceduto con approfonditi esami del patrimonio genetico.

Da qui la clamorosa scoperta.

Oltre alle peculiarità esteriori -dimensioni e peso maggiori, canini molto sviluppati, folta pelliccia rossiccia resistente agli attacchi dei parassiti- che lo differenziano dal comune gatto domestico, si è infatti appurato che il DNA degli animali catturati presenta caratteristiche del tutto uniche.

Tutto indurrebbe a credere, quindi, di trovarsi di fronte ad una nuova specie di felino.

 

Arrivato con ogni probabilità dal medio oriente ai tempi della seconda colonizzazione umana dell’isola avvenuta circa 6500 anni or sono, il nostro gatto volpe avrebbe continuato indisturbato il suo cammino evoluzionistico isolato e, soprattutto, al riparo da qualsiasi contaminazione giunta dall’esterno.

 

Le ricerche, partite più di dieci anni fa, ovviamente non si fermeranno qui.

Si spera che la portata della scoperta induca le autorità ad attuare un programma volto alla tutela di questo splendido animale.

 

Proprio adesso che è venuto alla luce, infatti, quella di perderlo è un’opzione che non ci possiamo in nessun modo permettere.